RAD Informatica al 10° CVSpringDay
Anche quest’anno abbiamo preso parte all’evento punto di riferimento per C-level, banche, investor, advisor, studi legali, servicer e infoprovider: il CVSpringDay, tenutosi il 9 aprile a Milano presso Palazzo Mezzanotte e organizzato da Credit Village, e che ci ha visto protagonisti in qualità di Premium Sponsor e grazie all’intervento del nostro Amministratore Delegato, Vanes Bolandrini.
Durante la tavola rotonda dedicata a Stage 2, UTP e NPL ha parlato del ruolo cruciale della tecnologia nel monitoraggio e della qualità del dato per una gestione efficace dei crediti a rischio deterioramento, in un confronto moderato dal giornalista del Sole 24 Ore, Morya Longo, e insieme ad altri esperti del settore: Rino Antonucci, Responsabile della Direzione NPE, Gruppo Crédit Agricole Italia; Luigi Avogadro, Amministratore Delegato, Luigi Luzzatti S.C.p.A.; Cristian Bertilaccio, Vice Direttore Generale e Direttore Sales & Operations, MB Credit Solution; Cosimo Damiano Capolupo, Responsabile Area Credit Asset Management, Gruppo BCC Iccrea; Cristian Sgaramella, Legal Partner PwC TLS Avvocati e Commercialisti; Alberto Sondri, Executive Director, CRIBIS Credit Management e Fulvio Trabace, Head of Customer Recovery Management, Agos Ducato.
“Nel mercato dei crediti non performing, stanno emergendo dei nuovi protagonisti che meritano l’attenzione di tutti gli operatori. Sono gli Stage 2, crediti che manifestano un aumento significativo del rischio, ma senza evidenze oggettive di una riduzione di valore. Si tratta quindi, a tutti gli effetti, di crediti “vivi”, che hanno una buona probabilità di essere riportati in un contesto virtuoso, purché siano intercettati per tempo, monitorati e gestiti in modo efficace.” ha affermato Vanes Bolandrini.
Sono quattro i pilastri portanti di una strategia di monitoraggio e gestione efficace dei crediti Stage 2: in primo luogo, i dati, cuore pulsante di questo approccio. È necessario ampliare il corredo informativo, integrandolo con le posizioni del cliente presso altri intermediari, e ricorrendo anche a fonti esterne. Ciò consente un confronto con situazioni simili, migliorando l’efficacia dei meccanismi preventivi, attraverso un’analisi complessiva della situazione creditizia. Successivamente entrano in gioco i KPI. Studiare e perfezionare le metriche di rilevazione è infatti essenziale per individuare tempestivamente situazioni potenzialmente critiche. In tal senso, definire indicatori specifici quanto più possibile – in relazione al settore e al settore di attività dell’azienda – permette di discriminare tra situazioni uniche legate a un singolo cliente e tendenze di mercato più ampie.
Il monitoraggio proattivo è un altro pilastro per osservare le tendenze delle controparti con l’obiettivo è intercettare segnali di deterioramento, consentendo interventi rapidi e la definizione di meccanismi correttivi adeguati ad ogni situazione. Infine, i modelli predittivi che attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e sistemi di machine learning che analizzano il capitale informativo per indirizzare le strategie di gestione in base alla tipologia specifica di cliente.
In sintesi, la tecnologia emerge come un elemento chiave nell’affrontare gli Stage 2 e gli UTP nel settore dei crediti non performing, consentendo una gestione più efficiente, tempestiva e personalizzata:
“È ciò che facciamo con la nostra piattaforma EPC X, capace di supportare la gestione del credito problematico, integrando tutti gli elementi appena visti e utilizzando strumenti di intelligenza artificiale e machine learning per facilitare la definizione di strategie di recupero e pricing.”
Il 2024 sarà infatti un anno di svolta per il settore della gestione del credito visto il continuo calo dei volumi di NPL nei bilanci delle banche e l’attenzione sempre maggiore verso gli Stage 2 che ne in Italia ammontano a 174 miliardi di euro, pari all’11,3% del totale dei crediti, ed è fondamentale adottare le strategie migliori per evitare lo scivolamento ad UTP o NPL.